RICAM GROUP, oggi al primo posto nella classifica delle società di ingegneria con il tasso di maggiore crescita dell’ultimo quinquennio in Italia, rappresenta un fiore all’occhiello nel settore antisismico, nella manutenzione e nel monitoraggio strutturale. Specializzata in servizi d’ingegneria industriale multidisciplinare all’avanguardia, lavora incessantemente verso una ricerca costante di soluzioni tecnologiche innovative per rendere il mondo della sicurezza più semplice e accessibile, come il sistema di manutenzione integrato BIM - Building Information Modeling.
Ma l’eccellenza di Ricam non si ferma alla manutenzione, bensì comprende una consulenza completa che va ben oltre l’ambito tecnico arrivando fino all’assistenza legale e contrattuale e alla formazione attraverso un programma di training in aula e on the job firmato Ricam Academy.
La soluzione vincente di Ricam Group è dunque un approccio metodologico integrato totalmente tailor-made volto alla soddisfazione dei clienti, siano essi enti privati, pubblici o imprese: dalla progettazione, alla consulenza, alla formazione.
La Costituzione italiana nell’art. 9 “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Già con la legge n° 778 del 1922 “per la tutela delle Bellezze Naturali e degli immobili di particolare interesse storico” e poi con le leggi di tutela del 1939 (1089 e 1497), Lo stato si impegna nella Salvaguardia del Patrimonio ai fini della Tutela. Il primo tema da affrontare in merito alla Tutela dei Beni Culturali è quello dell’identificazione di cosa si intenda per “Patrimonio” Culturale, Ambientale e Paesaggistico”. La cultura europea riconosce ormai in forma consolidata l’attività antropica storicizzata ed il valore documentale di questa attività come chiave di lettura per l’individuazione di cosa appartenga al “patrimonio culturale” e sia pertanto da assoggettare a Tutela. Da diversi anni il Ministero della Cultura si è attrezzato per il “monitoraggio dei beni tutelati”, dapprima identificandoli cartograficamente e censendone lo “stato di conservazione” in forma sintetica, ma con lo svilupparsi delle strumentazioni tecniche e della sensibilità, l’attività di monitoraggio dei Beni Tutelati si è man mano ampliata alla consapevolezza della necessità di una “prevenzione”. In un articolo del 25 maggio 2012 su “Il Foglio” Bruno Zanardi elevava la figura di Giovanni Urbani (opere degli anni ’70-’80) ad emblema contro la cattiva politica italiana, e dei restauratori in particolare nella poca attenzione alla prevenzione, portando ad esempio innanzitutto i danni simici, a partire dal crollo nel 1997 delle cupole dipinte della Basilica di Assisi per finire con il sisma de L’Aquila.
In questo senso si aprono diversi scenari che vanno dal monitoraggio preventivo della compatibilità degli interventi restaurativi al monitoraggio del rischio. Negli anni più recenti, presa consapevolezza dell’intrinseca “fragilità” degli elementi del patrimonio si aggiunge anche il tema del monitoraggio dell’esposizione agli agenti degradativi delle superfici che costituisce probabilmente una delle nuove frontiere della ricerca scientifica nel settore del Restauro.
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