L’Italia è uno tra i paesi europei più all’avanguardia sullo sviluppo e la produzione di tecnologie e sistemi di rinforzi strutturali destinati alla tutela di beni storici e di edifici che sorgono in territori a elevata vulnerabilità sismica. Gli eventi catastrofici che negli ultimi decenni si sono verificati sul nostro territorio hannom spinto i principali player del settore delle costruzioni a investire in innovazione e ricerca e, grazie al sostegno e all’attiva partecipazione del mondo accademico, si sono raggiunti importanti traguardi sulla sperimentazione e la realizzazione di tecnologie e soluzioni di rinforzo strutturale per il costruito esistente, sia pubblico sia privato.
Tra i più innovativi rinforzi strutturali rientrano i materiali compositi, come i sistemi FRP (materiali fibrorinforzati a matrice polimerica), FRCM (intonaci strutturali a basso spessore, con reti in fibra e matrice inorganica a base calce o cemento) e sistemi CRM (ovvero kit formati da reti in fibra preformata, connettori e angolari da abbinare a malte strutturali), tutte soluzioni adatte al rinforzo di strutture in calcestruzzo e murature, o di siti storici con volte in pietra, laterizio e tufo.
Nello specifico, i sistemi FRP sono indicati soprattutto per il rinforzo di strutture in calcestruzzo quali travi, pilastri, solai, nodi di telai e pareti, mentre i sistemi FRCM si adattano bene al rinforzo di volte e murature esistenti anche in ambito storico e monumentale.
Come spiega l’ingegnere Marco Bressan – Consigliere nazionale ISI Ingegneria Sismica Italiana, Associazione che dal 2011 rappresenta il mondo della sicurezza di strutture e infrastrutture, promuovendo la collaborazione tra protagonisti di un settore ampiamente trasversale nella filiera delle costruzioni, tra cui aziende specializzate nella produzione di tecnologie antisismiche e servizi per l’ingegneria, professionisti qualificati nella progettazione delle nuove opere e riqualificazione delle costruzioni esistenti e un Comitato Scientifico composto da docenti universitari e ricercatori tra massimi esperti dell’ingegneria sismica a livello internazionale –, «i rinforzi sono normalmente composti da tessuti o reti in fibra di carbonio, aramide, basalto, vetro, PBO o in filamenti d’acciaio a elevata resistenza e, in funzione della tipologia di struttura da consolidare, vengono messi in opera insieme a matrici organiche (tipicamente resine epossidiche) o inorganiche (malte strutturali) che induriscono dopo l’installazione formando degli strati compositi che conferiscono resistenza e duttilità»…
Ing. Marco Bressan
© 2025 ISI Ingegneria Sismica Italiana • All Rights Reserved • Partita iva 02562780029 • Codice Fiscale 96063240186 • Privacy & Cookie Policy